Invalidità permanente: cosa bisogna sapere
Michele LomazziHead of P&C Product di Wopta Assicurazioni
01/09/2024L'invalidità permanente, a differenza dell’inabilità temporanea, è una condizione in cui una persona subisce una riduzione permanente delle proprie capacità fisiche o mentali a causa di un infortunio o di una malattia. In questo articolo, esploreremo cosa significa invalidità permanente, come funziona l'assicurazione, e quali indennizzi possono essere previsti.
Cosa vuol dire invalidità permanente?
La garanzia di Invalidità Permanente è un tipo di assicurazione per gli infortuni o per le malattie che indennizza l’assicurato che si venga a trovare in una condizione di riduzione definitiva delle capacità fisiche di una persona, che impediscono di svolgere, in modo totale o parziale, una qualsiasi attività lavorativa. Questa condizione può derivare appunto dalle conseguenze più o meno gravi di infortuni o malattie e viene valutata in base a specifiche tabelle di invalidità. Tale condizione può essere riconosciuto solo dopo un periodo di osservazione e valutazione medica, che confermi la stabilizzazione dei postumi invalidanti, considerando anche la possibilità di uso di apparecchi protesici.
Esempi di invalidità permanente
L’invalidità Permanente si ha a seguito della perdita anatomica o funzionale di un arto o di un organo, a seguito di infortunio o malattia. La perdita anatomica indica la perdita “fisica” (esempio amputazione di arto o asportazione di un organo), la perdita funzionale indica la perdita di funzionalità dell’arto o organo (es. anchilosi di una spalla, perdita visus da un occhio, ridotta mobilità di un gomito o ginocchio) ed in questo caso può essere totale o parziale. Questi esempi sottolineano l'importanza di avere una copertura assicurativa adeguata per affrontare le conseguenze finanziarie di tali eventi, allorché le stesse determinano una riduzione della capacità lavorativa e, conseguentemente, quella di produrre reddito (es. imbianchino che non può sollevare un arto oltre la spalla non riuscirà più a pitturare un soffitto; un muratore che non può piegare un ginocchio non potrà più lavorare in modo ottimale).
Invalidità permanente da malattia e da infortunio: le differenze
Come sappiamo, analogamente ai rischi di infortunio e malattia, esistono due diverse tipologie di assicurazioni per l’invalidità permanente:: invalidità permanente da malattia e invalidità permanente da infortunio, che si differenziano proprio per la causa da cui ha origine l’invalidità permanente stessa.,. L'invalidità permanente da malattia deriva da patologie che, nel tempo, riducono in modo irreversibile la capacità lavorativa di una persona. L'invalidità permanente da infortunio, invece, è causata da un evento traumatico o incidente, che provoca un danno fisico immediato e totalmente o parzialmente irreversibile. Per entrambe è importante che l’evento, malattia o infortunio, sia accaduto durante il periodo di validità della polizza. Sarà poi necessario che i postumi invalidanti si manifestino (per la copertura malattia entro un periodo massimo indicato in polizza, mentre per gli infortuni è naturale che gli stessi si manifestino immediatamente con l’infortunio stesso) ed infine, per la liquidazione che l’invalidità permanente si sia stabilizzata al fine di valutarne l’entità e procedere all’indennizzo. Queste polizze prevedono un risarcimento proporzionale al grado di invalidità riconosciuto, che può essere totale o parziale, normalmente al netto di una franchigia che rimane a carico dell’assicurato. Per l’invalidità permanente da infortunio in genere gli indennizzi sono riconosciuti oltre un 3% di invalidità; per quella da malattia oltre un 24% di invalidità. Si considera invalidità permanente totale e quindi viene liquidato il 100% del capitale a partire da livelli di invalidità tra il 50% ed il 75%. Ogni polizza riporta questa informazione.
Quando e come avviene il calcolo dell’indennizzo nell’assicurazione per l’invalidità permanente?
L’indennizzo per invalidità permanente viene liquidato quando la condizione è ufficialmente riconosciuta come permanente, come abbiamo visto, solitamente dopo la conclusione delle cure mediche e la stabilizzazione dello stato di salute dell'assicurato. L'importo dell’indennizzo è determinato in base alla percentuale di invalidità e al tipo di polizza stipulata. I punti percentuali, in particolare, vengono individuati in seguito ad una visita presso un medico legale, il quale è chiamato a constatare l’entità dell’invalidità stessa. Come si calcola il grado di invalidità permanente? In polizza sono riportate delle regole e tabelle di riferimento (ANIA o INAIL le più diffuse), che per ogni menomazione o perdita di arti/organi attribuiscono una percentuale di invalidità permanente (es. perdita totale della vista ad un occhio: 25%). Si considera poi l’invalidità considerando il soggetto come se precedentemente fosse fisicamente integro e sano, prendendo a riferimento solo le conseguenze esclusive dell’infortunio o della malattia (quindi la perdita del dito indice è valutata in modo autonomo, non rilevando che l’assicurato, essendo privo anche del pollice, avrà una più grave menomazione). Si considera anche se il soggetto è destrorso o mancino (valendo di più l’invalidità permanente dell’arto dominante). Determinato il grado di invalidità permanente si detrae l’eventuale franchigia e quanto rimanente costituisce la percentuale liquidata del capitale assicurato. Un esempio chiarisce meglio: se la franchigia è il 3% e l’invalidità accertata del 20%, allora con una somma assicurata di 100.000 euro saranno liquidati 17.000 euro (20% - 3% = 17% di 100.000 euro). Eccezione, come abbiamo visto i casi per cui l’invalidità viene definita totale. Esempio, se in polizza si stabilisce che l’invalidità permanente sia considerata totale a partire dal 60%; una invalidità accertata del 60% o più, comporta la liquidazione del 100% del capitale assicurato.